Cos'è la balbuzie?
La principale manifestazione della balbuzie è un’alterazione della normale fluenza e dell’eloquio, che persiste nel tempo ed è caratterizzata dalla frequente presenza di uno (o più) dei seguenti elementi:
- Ripetizioni di suoni e sillabe.
- Prolungamenti dei suoni delle consonanti così come delle vocali.
- Interruzione di parole (per es., pause all’interno di una parola).
- Blocchi udibili o silenti (pause del discorso).
- Circonlocuzioni (sostituzioni di parole per evitare parole problematiche).
- Parole pronunciate con eccessiva tensione fisica.
- Ripetizioni di intere parole monosillabiche (per es., “Lo-lo-lo-lo vedo“).
I sintomi di solito insorgono durante l’ infanzia, hanno un impatto negativo sulla vita di tutti i giorni e possono interferire con i risultati scolastici/professionali o con le interazioni sociali.
L’entità del disturbo varia da situazione a situazione. Spesso è più grave quando la persona si sente sotto pressione nel comunicare, per esempio, durante un’interrogazione a scuola o un colloquio per un lavoro.
La disfluenza spesso è assente durante la lettura orale, il canto o il colloquio con oggetti inanimati o con animali domestici.
Può essere presente ansia anticipatoria . Di conseguenzza, la persona cerca di evitare le disfluenze attraverso meccanismi linguistici, per esempio, alterando la velocità dell’eloquio o evitando certe parole o suoni. Inoltre, può accadere che eviti di parlare in determinate circostanze, come parlare al telefono o in pubblico.
Oltre a essere caratteristiche del disturbo, si è visto che lo stress e l’ansia sono dei fattori esacerbanti della disfluenza.
Il disturbo può anche essere accompagnato da movimenti (per es., ammiccamento, tic, tremori delle labbra o del viso, spasmi del capo, movimenti respiratori, pugni stretti).
Riferimenti bibliografici: American Psychiatric Association (2014). DSM-5. Manuale Diagnostico e statistico dei disturbi mentali. Raffaello Cortina Editore.