Cos'è un attacco di panico?
Gli “ attacchi di panico ” sono periodi circoscritti, a insorgenza improvvisa, di intensa paura e terrore, spesso associati ad un senso di catastrofe imminente e a pericolo di morte.
I sintomi più comuni sono:
- dispnea , cioè difficoltà a respirare,
- senso di soffocamento ,
- palpitazioni ,
- dolore toracico,
- paura di morire o di diventare pazzo o di perdere il controllo.
Inoltre possono esserci:
- parestesie , cioè alterazioni della sensibilità degli arti o di altri parti del corpo (formicolio),
- esperienze di depersonalizzazione , ovvero la sensazione di sentirsi distaccati o come un osservatore esterno dei propri processi mentali o del proprio corpo,
- esperienze di derealizzazione , cioè la sensazione che il mondo esterno sia strano e irreale.
Di solito gli attacchi di panico durano minuti e, soprattutto all’esordio, sono inaspettati dalla persona.
Le persone con disturbo di panico spesso temono di avere gravi problemi di salute, si rivolgono ad uno o più medici ed eseguono tutta una serie di esami diagnostici che non rilevano tuttavia problematiche a livello organico, che possano giustificare la loro sintomatologia.
Spesso giungono dallo psicoterapeuta quando la loro vita viene fortemente limitata dall’ansia e non sanno più cosa fare per gestirla. Tuttavia, è importante sottolineare l’importanza di rivolgersi ad uno psicoterapeuta il prima possibile per capire cosa sta accadendo e come riuscire ad affrontare le proprie difficoltà.
A tale riguardo, la psicoterapia cognitivo-comportamentale per i disturbi d’ansia ha dimostrato di essere efficace al punto da essere inserita nelle linee guida internazionali.
Inoltre, l’uso combinato del biofeedback può aiutare la persona ad apprendere come modificare alcune risposte psicofisiologiche disfunzionali.
Riferimenti bibliografici: Sanavio (2008). Psicoterapia cognitivo- comportamentale. Carocci Editore.