I tic nei bambini
I tic sono movimenti ( tic motori ) o suoni ( tic fonici ) improvvisi, rapidi, non ritmici e stereotipati. Molto spesso sono temporanei e non destano preoccupazioni. Se invece, i tic permangono a lungo è probabile che ci troviamo di fronte a un disturbo da tic.
I tic possono essere semplici o complessi. Esempi di tic semplici sono strizzare gli occhi, scuotere la testa, alzare le spalle, schiarirsi la voce o emettere suoni. Fare gesti, saltare o ripetere parole e frasi sono esempi di tic complessi.
Se i tic motori e uno o più tic fonici sono presenti per almeno un anno, possiamo parlare della Sindrome di Tourette. Se sono presenti tic motori o tic fonici, si parla di disturbo cronico da tic. Invece, se i tic sono presenti per un periodo inferiore ad un anno, parliamo di disturbo transitorio da tic.
La natura e la gravità dei tic come dei disturbi associati può variare nel
tempo. Ci sono situazioni, come ad esempio la stanchezza, la tensione e
l’eccitazione, in cui i tic aumentano.
Quando il bambino è rilassato o pratica un’attività che richiede
concentrazione, come danzare o suonare uno strumento musicale, i tic spesso
sono meno presenti.
I disturbi da tic comprendono quindi i tic transitori, i tic persistenti
motori o fonici e la Sindrome di Tourette. Costituiscono uno dei disturbi
neuropsichiatrici più frequenti in età evolutiva. Infatti, si stima che oltre
il 10% della popolazione manifesti dei tic nel corso dell’infanzia e
dell’adolescenza.
Negli ultimi decenni, la ricerca ha permesso di fare luce su molti aspetti relativi a questi disturbi:
- rispetto alla loro storia naturale , i tic persistenti esordiscono in genere tra i 4 e i 7 anni, raggiungono un picco durante la pre-adolescenza, per poi attenuarsi e sparire nella maggior parte dei casi nella tarda adolescenza o nella prima età adulta;
- rispetto all’ eziologia, è presente spesso una familiarità, ma sono stati individuati fattori ambientali che possono contribuire all’insorgenza del disturbo;
- rispetto alla patogenesi, i nuclei della base e le loro connessioni con aree diverse della corteccia cerebrale sono oggi considerate le strutture la cui disfunzione determina il loro manifestarsi;
- rispetto alla comorbidità. spesso i tic sono presenti insieme ad altri disturbi neuropsichiatrici, come il disturbo da deficit di attenzione e iperattività (ADHD), il disturbo ossessivo-compulsivo (DOC), i disturbi d’ansia, il disturbo del controllo degli impulsi, i disturbi dello spettro autistico.
Il trattamento
I tic costituiscono spesso un problema importante per i bambini/ragazzi e le
loro famiglie, causando notevoli disagi nella vita personale, familiare e
sociale. Infatti, i tic possono interferire nelle attività scolastiche e di
svago. I bambini che manifestano questi disturbi possono essere oggetto di
prese in giro o di atti di bullismo da parte dei coetanei. Questo può portare
a comportamenti di ritiro dalle attività sociali e anche ad una riduzione
dell’autostima.
Da tutto ciò nasce l’esigenza di un intervento specifico ed efficace.
Se la terapia farmacologica può costituire un utile e efficace strumento nel
controllo dei tic, negli ultimi anni sono state sviluppate tecniche
comportamentali per il controllo della sintomatologia, in particolare l’
Habit Reversal Training (HR) e l’ Exposure and Response Prevention (ERP),
che si sono dimostrate efficaci nel controllo dei tic.
Fonte: Verdellen C & Van De Griendt J. (2016). I tic nei bambini. Programma di intervento cognitivo-comportamentale. Edizioni Erickson.