Il disturbo non-verbale dell'apprendimento
L’attenzione degli insegnanti e dei professionisti che si occupano di disturbi dell’apprendimento di solito è rivolta a quei bambini che mostrano difficoltà scolastiche di tipo linguistico. Questo è in parte dovuto all’importanza del linguaggio negli apprendimenti scolastici. Tuttavia, questo atteggiamento può portare a trascurare quella piccola percentuale di bambini che, pur con una buona competenza linguistica, incontrano difficoltà nell’elaborazione di informazioni di tipo non verbale .
Nonostante, negli ultimi anni sia aumentato l’interesse nei confronti di questi bambini e siano state condotte numerose ricerche a riguardo, è tuttora rara la diagnosi di Disturbo Non-Verbale dell’apprendimento (NLD). Questo non è dovuto solo alla scarsa attenzione rispetto alle abilità visuo-spaziali in ambito scolastico, ma anche al fatto che non esistono dei criteri univoci per la definizione del disturbo.
Il bambino con NLD presenta carenze specifiche in compiti di natura non verbale e soprattutto visuo-spaziale , associate a prestazioni sufficienti in compiti verbali. Spesso (ma non necessariamente) il bambino può presentare impaccio motorio e difficoltà nelle competenze grosso-motorie coinvolte nella cura di sé e nel gioco, come ad esempio, allacciarsi le scarpe, saltare o andare in bicicletta.
Inoltre, nei test standardizzati che esaminano le abilità visuo-motorie e
visuo-spaziali, il bambino fornisce prestazioni significativamente al di sotto
della media e presenta difficoltà in compito come ricalcare, colorare,
tagliare con le forbici e scrivere .
Al contrario, questi bambini solitamente manifestano uno sviluppo linguistico
adeguato , possiedono un ricco vocabolario, tendono ad essere molto loquaci e
a parlare continuamente senza lasciare spazio all’interlocutore (Rourke,
1995).
E’ presente una notevole variabilità nelle prestazioni scolastiche ottenute da
questi bambini. Gli apprendimenti strumentali di base possono mettere in gioco
diverse abilità di tipo visuo-spaziale, come nell ‘incolonnamento dei numeri e
nella gestione dello spazio del foglio.
In particolare, le aree di apprendimento scolastico che risultano maggiormente
compromesse riguardano quegli ambiti che includono la manipolazione di
informazioni visuo-spaziali, come il disegno, la matematica, la geometria, la
scrittura, la geografia.
Riferimenti bibliografici: Cornoldi C., Zaccaria S. (2011). In classe ho un bambino che…". Giunti Scuola Srl.