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Cos'è il disturbo da deficit di attenzione e iperattività/impulsività (ADHD)
“Disturbo da Deficit di Attenzione/Iperattività” (ADHD) è l’etichetta diagnostica (DSM-IV, 1994) usata per descrivere dei bambini che presentano difficoltà nel mantenere l’attenzione, nel controllare il movimento e tendenza all’impulsività. In particolare, possono essere presenti tutti questi aspetti o uno solo di essi.
E’ importante osservare che il concetto di attenzione è multidimensionale e si riferisce a diversi aspetti: attenzione sostenuta, selettiva, divisa, focalizzata e shift attentivo.
Gli studi più recenti sono concordi nell’affermare che il problema più evidente nell’ADHD sia il mantenimento dell’ attenzione (attenzione sostenuta), soprattutto durante attività ripetitive o noiose.
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Ascoltare e esprimere emozioni con i bambini
Il termine " educazione emotiva " si riferisce ad una serie di tecniche utili per educare i bambini (ma anche gli adulti spesso hanno bisogno di una rieducazione) a trasformare le proprie emozioni, imparando a usare in modo costruttivo la propria capacità di pensare in modo razionale (Di Pietro, 1999). Tali metodologie non vanno applicate solo con bambini che hanno particolari difficoltà emotive, ma sono utili a tutti i bambini.
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Disturbi specifici dell'apprendimento: l'importanza della valutazione
Quando i genitori o gli insegnanti hanno il sospetto che un bambino abbia delle difficoltà di apprendimento, è importante che richiedano una valutazione clinica approfondita.
Una delle domande più comuni è a quale età dovrebbe essere effettuata. Secondo alcuni operatori, eseguirla quando il bambino è molto piccolo potrebbe essere controproducente, per il rischio di un inquadramento diagnostico prematuro. Tuttavia, bisogna considerare i vantaggi di un’ identificazione precoce delle difficoltà del bambino, che di solito sono superiori rispetto agli svantaggi.