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Perché le neomamme non sono mamme tranquille?
Diventare mamma per la prima volta è una delle esperienze più miracolose, evolutivamente potenti, interessanti e divertenti che la vita possa offrire. È un miracolo posare finalmente lo sguardo sull’individuo che è cresciuto dentro di sé per nove mesi.
Sebbene i neonati non facciano granché nelle prime settimane di vita - a parte mangiare, dormire e riempire i pannolini - è formidabile osservare con quale rapidità si sviluppino. Infatti, è notevole la differenza tra un bambino di un anno e un neonato ed è incredibile anche considerare tutti i cambiamenti che una mamma compie nella sua vita tra il giorno in cui diventa madre e il giorno in cui festeggia il primo compleanno del suo piccolo.
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Insegnare le regole ai bambini (parte 3)
Essere sintetici e non parlare troppo!
La ripetizione continua e uniforme di un’istruzione fa sì che entri in azione un meccanismo noto in psicologia come “assuefazione” . Quindi, se continuiamo a dire a nostro figlio di pulire la sua cameretta, magari aggiungendo pure che è il solito disordinato, rischiamo di farlo assuefare e di fargli “chiudere le orecchie” appena cominciamo a parlare.
L’alternativa è dare le regole con dolcezza e fermezza, senza lamentarsi dei comportamenti che il bambino ha manifestato nel passato.
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Insegnare le regole ai bambini (parte 2)
**Esprimere le regole al positivo!
** Molto spesso nella vita quotidiana usiamo e sentiamo frasi come “Non picchiare tuo fratello” , “Non mancare di rispetto alla nonna” . Questa modalità espressiva fa concentrare involontariamente l’attenzione su ciò che viene dietro il “non”, innescando la dinamica della “tentazione”. Definire le regole in termini negativi comunica aspettative negative e suggerisce comportamenti che avrebbero potuto non presentarsi.
Quindi, la frase “Non mancare di rispetto alla nonna” è espressa al negativo e pone l’accento sul comportamento da non tenere.