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Quando scrivere è il problema: la disgrafia
Con il termine “ disgrafia ” si fa riferimento ad una difficoltà specifica a carico dell’aspetto grafico e motorio della scrittura, che risulta disordinata, illegibile o caratterizzata da troppa lentezza.
Le caratteristiche comunemente riscontrate nei bambini con disgrafia sono:
Scrittura irregolare per dimensione e/o pressione. Scorretta impugnatura della penna. Scarsa capacità di utilizzare lo spazio sul foglio e mantenere la direzione orizzontale dello scritto. Mancato rispetto dei margini. Spazi tra i grafemi e tra le parole irregolari.
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Differenze nel cervello di persone con autismo
Grazie a una nuova metodica chiamata Brain-Wide Association Analysis (BWAS), i ricercatori dell’Università di Warwick (Regno Unito) hanno isolato le differenze funzionali tra i cervelli di soggetti con e senza autismo.
“Nel modello di cervello autistico si è evidenziata una riduzione della connettività tra la corteccia visiva del lobo temporale, coinvolta nell’elaborazione dell’espressione facciale, e la corteccia prefrontale ventromediale, implicata nelle emozioni e nella comunicazione sociale” , ha spiegato l’autore della ricerca Feng.
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Come si attiva il cervello di un insegnante?
La comprensione da parte dell’insegnante degli errori compiuti dai suoi studenti è un processo fondamentale. Matthew Apps e colleghi della Royal Holloway, University of London hanno cercato di indagare in che modo il cervello di un insegnante elabora questo tipo di informazioni.
Nello studio sono stati coinvolti volontari di coppie studente-insegnante: al primo era chiesto di rispondere a un questionario al computer. L’insegnante doveva osservare le risposte e indicare se erano giuste o sbagliate, mentre era sottoposto ad una risonanza magnetica funzionale , tecnica in grado di evidenziare l’attività delle diverse regioni cerebrali.