Quando scrivere è il problema: la disgrafia
Con il termine “ disgrafia ” si fa riferimento ad una difficoltà specifica a carico dell’aspetto grafico e motorio della scrittura, che risulta disordinata, illegibile o caratterizzata da troppa lentezza.
Le caratteristiche comunemente riscontrate nei bambini con disgrafia sono:
- Scrittura irregolare per dimensione e/o pressione.
- Scorretta impugnatura della penna.
- Scarsa capacità di utilizzare lo spazio sul foglio e mantenere la direzione orizzontale dello scritto.
- Mancato rispetto dei margini.
- Spazi tra i grafemi e tra le parole irregolari.
- Scrittura difficilmente decifrabile.
La disgrafia vera e propria riguarda quindi in primo luogo il grafismo. La scrittura spesso risulta incomprensibile al bambino stesso, il quale non può quindi neanche individuare e correggere eventuali errori ortografici.
Numerosi studi indicano una correlazione positiva tra velocità di scrittura e leggibilità: il bambino che scrive rapidamente è anche quello che scrive in modo più leggibile. Questo non significa che la scrittura veloce è anche quella più chiara, ma suggerisce che le capacità di scrivere velocemente e in maniera leggibile sono legate a fattori comuni, in particolare a una migliore capacità di coordinazione dei movimenti e un’adeguata rappresentazione ortografica.
La disgrafia è spesso associata a un disturbo visuo-spaziale o a un problema di coordinazione motoria . Pertanto, la valutazione dovrebbe includere oltre alle prove che riguardano specificatamente la scrittura, anche prove che valutano le abilità visuo-spaziali.
Riferimenti bibliografici: Cornoldi C., Zaccaria S. (2011). In classe ho un
bambino che…". Giunti Scuola Srl.
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